lunedì 16 settembre 2013

VORREI ESSERE LA VITA: LA SUA.

Il suo sguardo poi...mi trasporta sempre altrove, mi fa dimenticare ogni sofferenza, mi fa sentire l'unica persona sulla terra e per lui voglio esserlo.
Vorrei essere tutto ciò di cui ha bisogno, senza limiti, senza regole, solo io e lui in questo mondo, scrivendo la nostra vita giorno per giorno senza ostacoli.
Vorrei essere tutto per lui, una mamma, un'amica, una sorella, una compagna di vita, vorrei essere l'aria, l'acqua, il cibo, il sole, la luna e le stelle.
Vorrei essere la vita che lo tiene vivo, ogni respiro, ogni sorriso ed ogni lacrima.
Vorrei essere il suo amore per sempre.


Amare è padre.
Amare è madre.
Amare è figlio, sorella, fratello.
Amare è ascoltare, guardare, parlare.
Amare è non sentire, non vedere, stare in silenzio.
Amare è litigare e fare la pace.
Amare è fare l'amore con passione.
Amare è guardarsi un film, cucinare, pulire ma sempre insieme.
Amare sono le gite al mare o in montagna,
Amare è il fiore regalato, la camicia stirata.
Amare è la colazione a letto.
Amare è mangiare una pizza sul tetto guardando le stelle.
Amare è famiglia.
Amare è essere stregati da una persona e non riuscire a farne a meno, è sentire la sua mancanza quando non c'è e voler passare l'intera vita insieme.

mercoledì 4 settembre 2013

GHIACCIO

I brividi mi invadono il corpo. Le mani sembrano ghiaccio. Non riesco a muovermi. Le gambe nude sono vicine come per farsi forza e potersi rialzare insieme. Il mio corpo sembra un cadavere, immobile e freddo. Intorno a me è gelido ma non è l'aria in sé che mi fa rabbrividire, sono i pensieri ghiacciati che mi invadono la testa, la consapevolezza che tutto si raffredda, si ghiaccia e poi muore. Questo pensiero morirà? Questo amore morirà? Sto cercando in me quel calore in grado di non lasciarmi congelare, ma non lo trovo. C'è un fuoco senza luce né calore, c'è una fiamma accesa che non brucia. Ed io mi unisco lentamente al ghiaccio. Aspetto la primavera per rinascere.
 

martedì 19 marzo 2013

LA MIA STRADA

La vita è fatta di sbagli, di scuse, di scoperte, di litigi, di perdite e ritorni.
La vita è fatta di persone più o meno importanti, di amici, conoscenti, fratelli nel cuore e amori.
La vita è fatta di scelte quotidiane e più importanti, ti dicono sempre di ascoltare il cuore, ma se il cuore non parla?
E se siamo così sordi da non riuscire a sentirlo?
Ora sono sorda ma non cieca, vedo due strade:
la prima è illuminata e asfaltata con conclusione all'orizzonte;
l'altra è più buia e distrutta, è corta, finisce dopo poco e si collega alla prima.
Il mio cuore non parla e io non lo sento, ma qualcosa dentro di me, forse il messaggero del cuore, mi fa scegliere la seconda strada.
Vi ci entro, e dopo il primo passo mi sento prendere per mano da un ragazzo simile ad un dio, ad ogni passo illumina la strada ma non la ripara, mi sento cadere, lui mi tiene i piedi ma faccio fatica a camminare. 
Vedo la fine e di conseguenza l'inizio della strada più bella, ma decido di godermi questo cammino per mano con il mio dio, non guardo la fine, ignoro la fatica guardo lui e non la strada, lo guardo e sorrido anche con la consapevolezza che avrà una fine prima o poi.

SCELTA

Immobile, legata a questo letto, mi tengo la fronte con la mano: brucia.
Piccole gocce nascono dai miei occhi e percorrono imperturbabili le mie guance, non capisco perchè quei piccoli frammenti di dolore debbano generarsi proprio da questi occhi. 
Un dolore fortissimo mi prende la testa: troppi pensieri forse, almeno cerco di dare a tutto ciò una spiegazione logica che non ha. 
C'è silenzio, tutto tace e si sente rimbombare il battito del mio cuore nel mio petto, le mie palpebre bagnate sono serrate, come incollate non riescono ad aprirsi: vedo buio, quel buio che mi ha sempre spaventata ma diverso dal solito, questa volta oltre ad essere spaventoso, riesco a considerarlo la mia pace. 
Mi chiedo perchè solamente a sedici anni io debba trovarmi davanti a scelte così importanti, mi chiedo perchè tutto questo non debba far soffrire solo me che sono la causa di tutto. 
Invece no, il dolore è anche di altri, persone troppo importanti nella mia vita per meritarsi questo. 
La soluzione sarebbe di sparire per sempre, ma dove andrei? 
Dove potrei andare senza portarmi dietro questo dolore? 
Tutto ciò l'ha voluto il destino, forse per punirmi, forse per farmi crescere ma io non voglio crescere: è sempre meglio un ginocchio sbucciato di un cuore spezzato. 
Sono in stato confusionale. 
Amare due persone?
Si può!!
In modi differenti. 

martedì 8 gennaio 2013

Nella testa rimbombano parole mai dette, le mani tremano per la mancanza di gesti mai compiuti, negli occhi nascono lacrime di solitudine.
Una volta avevo un cuore, è stato calpestato, è stato gettato ed imbrogliato, l'ho curato ogni volta con amore ricucendo le ferite giorno per giorno, finchè tornò l'amore che lo prese con forza e poco dopo lo lanciò via.
Non avevo più le forze di correre di nuovo a prenderlo, ma a quel punto sei arrivato tu, l'hai raccolto e l'hai portato via, ne ero felice,  mi sono innamorata di te che l'hai salvato ma ora non capisco se l'hai fatto per amore o solamente perchè per te era conveniente avere un cuore in più.
Ora non voglio che tu lo abbandoni, ma voglio che tu lo tengo solamente se sei disposto a curarlo ed amarlo, come io amo te.

I MISS YOU

Due parole:
<<MI MANCHI>>.
Insignificanti forse ma dette da te, con quella tua voce da cucciolo, mi hanno fatto pensare.
Un pensiero durato pochi secondi che ha istigato le mie lacrime nascoste.
Sono qui, con la penna in mano e si, mi manca qualcosa:
MI MANCHI TU <3